Il cane parla

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Il cane parla, per gli esseri umani i suoni del linguaggio sono abbastanza arbitrari, non esiste un gruppo di parole che abbia un significato comune per tutti i membri della nostra specie. Suoni differenti in lingue diverse possono voler dire la stessa cosa, come ad esempio pronunciando le parole pies, txakurra, chien, con chó, dog  abbiamo lo stesso risultato “cane” anche se di fatto non

Il cane parla
Pastore tedesco

hanno alcun legame sonoro tra loro. Abbiamo provato a eliminare i problemi sorti dalle molte e diverse lingue che parliamo creando una lingua universale, il tentativo più famoso è stato l’esperanto, una lingua pianificata sviluppata tra il 1872 e il 1887 dall’oftalmologo polacco Ludwik Lejzer Zamenhof, ed è di gran lunga la più conosciuta e utilizzata tra le lingue ausiliarie internazionali, lo scopo di questa lingua è quello di far dialogare i diversi popoli cercando di creare tra di essi comprensione e pace con una seconda lingua semplice ma espressiva, appartenente all’umanità e non a un popolo.


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Invece i suoni che utilizzano gli animali per comunicare tra loro sono più uniformi. Ogni specie possiede i propri, ma sembra che all’interno di ciascuna esista una sorta di linguaggio comune e universale. Il codice del linguaggio universale degli animali comprende un numero di suoni usati per la comunicazione, questi non sono stati plasmati da professori o studiosi, ma piuttosto dalla pressione evolutiva che opera sui suoni caratteristici che gli animali emettono, questa forma evolutiva permette non solo la
comprensione, da parte dei cani, dei segnali emessi da ogni altro cane, ma anche che altre specie compreso l’uomo riescano a capire il significato di molti di questi segnali.

Le regole principali del linguaggio animale si basano essenzialmente su tre caratteristiche, la tonalità del suono, la sua durata e la frequenza o la velocità di ripetizione ad esempio
prendendo in considerazione la variazione di tonalità un ringhio o un abbaio se emessi a bassa intonazione solitamente indicano minaccia, rabbia, e dunque la possibilità di un’aggressione, fondamentalmente vogliono dire Stammi lontano, al contrario, i suoni con una tonalità più elevata indicano l’opposto, e quello che comunicano è puoi fidarti e avvicinarti.

Se si analizzano gli abbai si scopre che sono composti da intonazioni variabili che tendono ad alzarsi e ad abbassarsi bruscamente. Combinano le tonalità aspre del ringhio con quelle del piagnucolio. Siccome l’abbaio, nella scala dell’intonazione sta nel mezzo, per il cane è facile dare una tonalità leggermente più alta o più bassa, e produrre molte sfumature di significato.

Il cane parla continua nei prossimi articoli

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