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Dolly e altro

Dollye altro

La pecora Dolly (5 luglio 1996 – 14 febbraio 2003) è stata il primo mammifero ad essere stato clonato con successo da una cellula somatica.

dolly

Dolly è stata prodotta al Roslin Institute a pochi chilometri da Edimburgo, in Scozia, dove ha vissuto fino alla morte avvenuta circa sette anni dopo.

Il nome “Dolly” le fu dato in onore della prosperosa cantante Dolly Parton, dato che la cellula usata per la clonazione fu una cellula mammaria.

 

Nel 1999 su Nature è stata pubblicata una ricerca in cui si suggeriva che Dolly poteva essere suscettibile di un invecchiamento precoce a causa dei ridotti telomeri delle sue cellule. Si speculò che questi potevano essere stati ereditati dalla madre, che aveva l’età di 6 anni quando le fu prelevato il materiale genetico, così che Dolly poteva avere geneticamente già 6 anni alla nascita. I primi segni di un invecchiamento precoce sono stati effettivamente riportati nel 2002, quando Dolly aveva 5 anni. Sviluppò una forma potenzialmente debilitante di artrite, insolita a questa giovane età. Ciò andò a sostegno dell’ipotesi della senescenza prematura.

 Guarda il video documentario su Dolly!

Dopo Dolly sono stati clonati altri 8 animali meno noti:

Muflone (Ovis musimon)

Il muflone europeo, considerata una specie protetta in via di estinzione, e diffuso in Sardegna, in Corsica e a Cipro, fu clonato in Italia nel 2001 da un gruppo di ricercatori mediante la medesima tecnica utilizzata per la pecora Dolly.

 

Bufalo asiatico (Bubalus bubalis)

Il bufalo asiatico è il membro più grande della famigli dei Bovini e può raggiungere i due metri di altezza e un peso di oltre 1000 kg. Questi animali amano godersi le acque fangose delle foreste tropicali e subtropicali dell’Asia e da oltre 5000 anni sostengono l’uomo nei modi più disparati. Anche questa specie è a rischio estinzione a causa dell’ibridazione con soggetti domestici. Nel 2005 in Cina, grazie ad un progetto della Guangxi University, fu clonato il primo bufalo asiatico che morì poco dopo la nascita.

 

Banteng (Bos javanicus)

Il Banteng è un bovino selvatico nativo del Sud-Est asiatico e delle isole indonesiane. Fortemente minacciato e presente nell’elenco del World Conservation Union negli ultimi venti anni la sua popolazione ha raggiunto un calo vertiginoso. Nel tentativo di preservare la specie nel 2003 furono clonati nell’Iowa due esemplari utilizzando materiale genetico proveniente dallo Zoo di San Diego dove dal 1976 è conservato tessuto genetico di specie in via d’estinzione.

 

Stambecco dei Pirenei (Capra pyrenaica pyrenaica)

L’ultimo stambecco dei Pirenei, una femmina di nome Celia, fu trovata morta nel 2000 in Spagna. Un team di scienziati pensò di clonare dei nuovi esemplari mediante materiale genetico ottenuto l’anno precedente. Il processo doveva essere più semplice di quello servito per clonare ad esempio il Gaur poiché i meccanismi riproduttivi delle capre erano meglio conosciuti ed erano caratterizzati da una gestazione più rapida. Ma la mancanza di cellule maschili vanificò l’esperimento.

 

Cervo dalla coda bianca (Odocoileus virginianus)

Non sempre ad essere oggetto di clonazione sono gli animali in via di estinzione. Il cervo dalla coda bianca, quello che ha ispirato il Bambi della Walt Disney per intenderci, è largamente diffuso nel Nord America ma nonostante questo è stato clonato probabilmente per scopi esclusivamente economici. Nel 2003 i ricercatori della Texas A&M University hanno “realizzato” il primo esemplare. Questa specie di cervo è allevata in modo intensivo per fini venatori e i cacciatori pagano parecchi dollari per inseguire e uccidere questi poveri animali nei ranch. Gli allevamenti di questa specie sono molto più remunerativi di quelli di bestiame.

 

Macaco Rhesus (Macaca mulatta) 

Il Macaco Rhesus è un primate diffuso in Asia centrale, meridionale e sud-orientale. E’ una delle specie maggiormente utilizzate nella sperimentazione scientifica e nel 2000, un’esemplare di nome Tetra è divenuto il primo primate clonato della storia.

 

Furetto dai piedi neri (Mustela nigripes

Il furetto domestico fu clonato per la prima volta a partire dal 2006 per la produzione di cavie per la sperimentazione. Oggi si sta pensando di estendere tale processo per la clonazione delle specie selvatiche come quella del furetto dai piedi neri considerati una delle specie più a rischio del Nord America.

 

Gatto selvatico africano (Felis silvestris lybica)

Il gatto selvatico africano, o gatto del deserto, è diffuso in Africa e Medio Oriente. Considerato una specie a rischio fu clonato nel 2005 negli Stati Uniti nel Centro Audubon di New Orleans.
I primi esemplari clonati furono un maschio di nome Ditteaux e due femmine, Madge e Caty. Da questi riproduttori si ottennero due cucciolate con madri diverse e padre comune per rafforzare i geni della specie.