I nostri gatti

I nostri gatti

E’ luogo comune definire i nostri gatti “domestici”, ma chiunque condivida la propria casa con un gatto può dire che, per quanto si possa dar loro da mangiare, amarli  o tenerli dentro casa per la notte, i gatti sono solo “parzialmente addomesticati”.

i nostri gatti
i nostri gatti foto www.nytimes.com 

 

Secondo una nuova ricerca condotta dall’Università della California, Wesley C. Warren, autore dello studio, osserva che i gatti domestici hanno ottime abilità di caccia, come i loro antenati selvatici e anche questo contribuisce a sostenere  l’ipotesi che i gatti sono solo semi-addomesticati.

Sempre secondo lo studio condotto i gatti domestici sono solamente gatti selvatici che tollerano gli esseri umani in cambio di pasti regolari, hanno crani più piccoli rispetto ai gatti selvatici, e sono noti per riunirsi in colonie, ma a differenza dei cani i gatti hanno una gamma molto più ristretta tra le varie razze sia in dimensione che in forma.

Una volta che hanno iniziato a vivere tra di noi, i gatti non hanno più avuto bisogno di pensare a come restare in vita, Né hanno più avuto bisogno di grandi mascelle dopo che abbiamo iniziato a nutrirli con gli avanzi delle nostre cucine. Da qui i loro crani più piccoli.

Il probabile antenato del cane domestico sembra risalire a circa 30.000 anni fa, quello del gatto solo a 9.500 anni fa.

Questa ulteriore differenza ci fa asserire ulteriormente che i gradi comparativi di addomesticazione possono essere molto diversi, il cane è diventato  il “migliore amico dell’uomo” il gatto un po meno.

Un’altra interpretazione più utile è che, nel corso degli ultimi 10.000 anni, gli esseri umani hanno adattato il proprio ecosistema, siamo stati partecipi di un processo naturale che ha alterato il paesaggio e, alla luce dei fatti, possiamo pensare al gatto domestico come una risposta ecologica alla comparsa di parassiti (roditori attratti dai primi granai nel Neolitico).

Molti di noi concepiscono il rapporto con i propri animali domestici come analogo a quello tra un genitore ed il proprio figlio, ma la natura ci racconta una storia più pragmatica, il gatto emerse nel contesto dei profondi cambiamenti ecologici nel paesaggio post-glaciale calpestato dagli umani.

Siamo gli autori di questi cambiamenti, ma nel raccontare quella storia siamo diventati protagonisti all’interno di essi. Uno dei passaggi fondamentali per conoscere noi stessi, e vedere dove stiamo andando, è quello di guardarsi intorno e prendere atto di come abbiamo rimodellato quelli più vicini a noi.

 

Scienza a parte, non è che questi ricercatori non abbiano mai avuto un gatto?

E’ cosa nota che i gatti mantengano almeno in parte la loro natura selvatica, ma è assurdo dire che non sono capaci di affezionarsi all’uomo.

Traete voi le vostre conclusioni  

Articolo in parte tratto dal NYTIMES