La Filariosi è una malattia parassitaria trasmessa dalle zanzare comuni agli animali domestici come cani e gatti. La malattia può essere di due tipologie, in base al tipo di parassita: la Dirofilaria immitis causa la filariosi cardiopolmonare, mentre la Dirofilaria repens causa la filariosi cutanea.
[banner size=”160X600″ align=”alignleft” corners=”rc:10″]In Italia le zone endemiche per la filariosi cardiopolmonare sono soprattutto al Nord ,tutta la Pianura Padana, nelle zone attorno al Po e nelle zone lacustri. Ultimamente tuttavia sono in costante aumento i casi di malattia in altre aree geografiche, tutta la Toscana, nelle zone pianeggianti e costiere della Sardegna e in alcune aree della Sicilia e della Campania. La zanzara tigre è uno dei più diffusi portatori della malattia.
Le larve di Dirofilaria immitis entrano nel sistema circolatorio del cane tramite la puntura della zanzara e si sviluppano fino a diventare dei vermi adulti lunghi fino a 15 centimetri che vanno ad installarsi nella zona attorno al cuore e ai polmoni, provocando problemi a livello cardiaco e respiratorio. Da queste sedi liberano ancora nuove larve che si diffondono e creano un’infestazione massiccia che, se non diagnosticata e curata in tempo, può portare alla morte del cane.
Le larve di Dirofilaria Repens , invece, vengono trasmesse nello stesso modo dalla zanzara ma i vermi adulti vanno a localizzarsi nel sottocute.
La filariosi può manifestarsi anche a distanza di tempo dal contagio pertanto è importante eseguire ogni anno un test di controllo presso il medico veterinario così da verificare se l’animale sia stato nfettato. Basta un unico prelievo di sangue.
In sintesi:
Causa :
La zecca comune Rhipicephalus sanguineus trasporta batteri e punge i cani, diffondendo l’infezione.
Infezione silente :
- Febbre alta
- Abbattimento e letargia
- Inappetenza
- Sanguinamento dal naso
- Gonfiore e dolore alle articolazioni
- Ematomi
- Anemia
Progressione della malattia :
Se non trattata embolia polmonare, insufficienza cardiaca, accumulo di liquidi a livello addominale e segni neurologici. La filariosi cardiopolmonare può essere letale per l’animale.
Coinfezione :
Un animale debilitato è maggiormente soggetto all’infezione da parte di altri parassiti che vivono nello stesso ambiente. Ecco perchè è sempre importante verificare che un soggetto malato di filariosi non sia anche portatore di Leishmaniosi o di malattie trasmesse da zecche.
Diagnosi :
Semplice test su sangue. Per ulteriori possibilità di diagnosi chiedere al proprio veterinario
Esami di approfondimento :
Esame del sangue, radiografia al torace, ecocardiografia.
Trattamento :
La terapia è complessa e prevede l’utilizzo di farmaci che devono essere dosati attentamente dal Veterinario in base allo stadio della malattia e allo stato di salute generale dell’animale. Inoltre, se le filarie sono rimaste a lungo nel cuore dell’animale, questo probabilmente resterà cardiopatico anche dopo la terapia, poiché il danno causato al cuore non sempre è reversibile.
La profilassi della filariosi è la soluzione migliore per prevenire l’infestazione dovuta a questi parassiti. Il Veterinario può prescrivere farmaci da somministare per bocca o iniettabili a fronte di un accertamento preventivo dell’assenza del parassita nei cani che potrebbero essere portatori.
Prognosi :
La filariosi è una malattia degenerativa e cronica che può condurre, nei casi più gravi e se non diagnosticata tempestivamente, alla morte del cane. La malattia può essere tenuta sotto controllo grazie ad una continua profilassi.
Vaccino :
Vaccinazione non disponibile.
Altre forme di prevenzione :
Utilizzo di prodotti antiparassitari topici e di altro tipo prescritti dal veterinario. Nelle zone endemiche, tenere gli animali in casa di notte.
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