il gatto – È un opportunista

Il gatto uno dei migliori amici dell’uomo (2 parte)

 

Si affeziona alla casa e non al padrone. Questo poteva essere vero quando i gatti venivano impiegati come cacciatori di topi, senza instaurare con essi un legame affettivo.

È un opportunista ?

il gatto - È un opportunista

  •  Una volta, come succede ancora in campagna, i gatti vivevano “per i fatti loro”, tornavano a casa di tanto in tanto e occasionalmente venivano nutriti dai proprietari. In questa situazione, il gatto conosceva bene il territorio, l’habitat in cui riusciva a trovare le risorse per sopravvivere, e ovviamente a questo si legava. Ma c’è di più, all’idea che il gatto sia opportunista e affezionato solo alla casa, perché lì trova cibo e riparo, hanno contribuito anche gli studi dell’entomologo francese Jean Henri Fabre (1823 – 1915). Nonostante fosse soprattutto uno studioso di insetti, nei suoi libri ha parlato anche di gatti. In alcuni suoi esperimenti – che oggi sarebbero considerati maltrattamenti – portava un gatto lontano da casa, in un’altra abitazione, oppure in mezzo a un bosco. Poi per fargli perdere l’orientamento, lo metteva in un sacco che faceva roteare. E ogni volta i gatti riuscivano a tornare a casa loro. Ma non certo dal proprietario, secondo qualcuno.

 

Balinese
Balinese

In realtà, se il gatto è amato e ben trattato, si affeziona tantissimo al suo proprietario e affronta con lui anche viaggi e traslochi ovviamente non dentro ad un sacco.